Capitolo 7.3

Fattura elettronica scartata dal SdI: cosa fare

La tua fattura elettronica è stata scartata: cosa vuol dire? Perché è successo? Cosa bisogna fare? Ti guidiamo passo passo, con una spiegazione semplice.

Autore: Fatture in Cloud

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Una volta inviata la fattura elettronica, il SdI la riceve e la controlla, per poi recapitarla al destinatario. Qualche giorno dopo, la fattura assume lo stato “Scartata”.

Cosa significa? La puoi considerare emessa (e ricevuta dal destinatario), oppure è rimasta “bloccata” in uno stadio precedente del “percorso unico standardizzato” della fatturazione elettronica? Come rimediare e far in modo che la fattura superi i controlli del SdI?

In questo capitolo ti aiuteremo a capire e risolvere la situazione.

1. Intervieni in modo tempestivo

Una volta che il SdI riceve correttamente il file della fattura elettronica, lo sottopone a dei controlli successivi.

Se la fattura non supera i controlli, entro 5 giorni ricevi una “ricevuta di scarto” (più comunemente chiamata “notifica di scarto”), che ti verrà recapitata all’interno dello stesso canale telematico con cui hai inviato il file al SdI. La fattura viene considerata come “non emessa”, così come afferma l’Agenzia delle entrate.

Cosa fare in caso di fattura elettronica scartata? Dovrai correggere la fattura e inviarla di nuovo al SdI entro 5 giorni dalla data di notifica dello scarto, mantenendo lo stesso numero e data del documento. Nel caso scegliessi una delle modalità alternative indicata dall’Agenzia delle Entrate (che vedremo nell’ultimo paragrafo), dovrai comunque rispettare i 12 giorni dalla data dell’operazione. Altrimenti, potresti incorrere nelle sanzioni per tardiva emissione della fattura.

Proprio per questo motivo, è fondamentale accorgersi dello scarto in tempi brevi. Alcuni programmi ti aiutano a farlo contrassegnando la fattura in modo evidente, così che tu possa notare subito lo stato. Qui sotto vedi un esempio dal software per la fattura elettronica Fatture in Cloud.

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2. Leggi la notifica di scarto

Nella notifica di scarto troverai un codice, che identifica l’errore che il Sdi ha rilevato nella tua fattura e una breve descrizione del motivo dello scarto.

È questo codice che dovrai tenere come riferimento per correggere la fattura, così da poterla reinviare al Sdi e, questa volta, ottenere l’accettazione del documento.

Puoi vedere quali sono alcuni dei codici che di solito si trovano nelle notifiche di scarto e come procedere alla correzione nel capitolo dedicato all’elenco degli errori in fattura elettronica.

Alcuni software di fatturazione, come Fatture in Cloud, accompagnano a ogni notifica un’indicazione su cosa puoi fare per risolvere l’errore.

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3. Correggi la fattura elettronica

Una volta che hai individuato l’errore, modifica il documento, correggendo gli elementi che hanno generato l’errore.

Essendo la fattura considerata non emessa, non dovrai trasmettere alcuna nota di variazione al SdI. Questa circostanza, se hai già fatto la registrazione contabile del documento, comporta, se necessario, una variazione contabile valida solo ai fini interni.

4. Invia nuovamente la fattura al SdI

Corretta la fattura, la dovrai inviare al SdI, per un nuovo controllo e, in caso di esito positivo, per procedere al recapito al cliente.

Puoi agire in tre modi, tutti spiegati nella Circolare 13 del 2 luglio 2018 dell’Agenzia delle entrate:

  • Emettere la fattura con lo stesso numero e data di documento di quella originaria e inviarla al SdI entro 5 giorni dalla data di notifica dello scarto.
  • Emettere la fattura con numero e data nuova, coerenti con i documenti emessi successivamente al primo invio al SdI (quello che ha generato la notifica di scarto). Citando la Circolare: ““(il Contribuente può procedere con…) l’emissione di una fattura con nuovo numero e data (coerenti con gli ulteriori documenti emessi nel tempo trascorso dal primo inoltro tramite SdI), per la quale risulti un collegamento alla precedente fattura scartata da Sdi e successivamente stornata con variazione contabile interna onde rendere comunque evidente la tempestività della fattura stessa rispetto all’operazione che documenta”.
  • Emettere la fattura con una specifica numerazione, che faccia emergere il fatto che si tratta di un documento rettificativo rispetto al precedente.
    Ad esempio, avendo una fattura scartata 1 del 2/01/2025, puoi emettere la nuova fattura indicandola come n. 1/R del 10/01/2025 e inserirla nell’apposito sezionale, tenendo sempre in opportuna e doverosa considerazione la data di “effettuazione dell’operazione”.

È da preferire prima modalità (emissione della fattura con uguale numero e data, entro 5 giorni dallo scarto): lo afferma chiaramente la Circolare di riferimento. Le altre due sono da scegliere quando non è possibile emettere la fattura con lo stesso numero e data. Per capire cosa è meglio fare nei casi che ti si presentano, ti consigliamo di rivolgerti al tuo Commercialista o al professionista che ti segue nella fatturazione.

Ora abbiamo le idee un po’ più chiare sullo scarto della fattura e in particolar modo su come interpretare alcune le notifiche e correggere la fattura di conseguenza.

Alcuni errori però possono non causare lo scarto da parte del SdI (pensiamo, ad esempio, a un imponibile IVA maggiore di quello concordato con il cliente, perché ci si è dimenticati di applicare uno sconto). Come intervenire in questo caso? Lo scopriremo nel prossimo capitolo, parlando della nota di credito.

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